Baldo degli Ubaldi è un fiasco di vino rosso, una canottiera bianca a coste, un cappello di paglia. È passare la giornata in mezzo a un campo, è camminare per le vie. Amici che si ritrovano per fa' una mangiata e nel caso poi si sona anche. A facebook preferiamo il baretto, il circolo di paese, la piazza fatta di persone in carne ed ossa. Baldo degli Ubaldi suona di passato, come le canzoni che ci divertiamo a suonare e cantare, brani della tradizione popolare italiana che narrano storie ancora degne di essere raccontate. Nasciamo dalle bande di paese, ne siamo a tutti gli effetti una costola. Una banda in miniatura di bischeri toscanacci con chitarre, percussioni, fiati. Suoniamo male, forse cantiamo peggio ma ci divertiamo come bambini. Ci trovate nei circoli, nelle piazzette, nei discount, alle feste dimenticate. "Ecco, sono gli Ubaldi, gli otto Baldi": strimpellatori, pane e salsiccia, vino, carta igienica o du' foglie di castagno, "coretto" a sambuca.
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